Il tuo sito web è davvero funzionale? Ecco una check-list pratica!

Il sito web non può più essere considerato un semplice biglietto da visita: oggi rappresenta una delle principali occasioni per raccontare chi sei, far emergere il tuo valore e distinguerti dai competitors.
10 Ott 2025 - 5 min read

Sempre più spesso, infatti, potenziali clienti e partner ti scoprono online e da lì entrano in contatto con te. Ecco perché avere un sito curato, chiaro e ottimizzato non è un “di più”, ma una condizione necessaria per fare business. 

Scopri se il tuo sito è davvero pronto a sostenere i tuoi obiettivi scorrendo questa checklist!

1. Comunichi con chiarezza chi sei e cosa fai?

Un errore molto diffuso è dare per scontato che il visitatore conosca già l’azienda. In realtà, chi arriva sul tuo sito deve riuscire a capire in pochi secondi qual è il tuo core business. In parole semplici, una homepage efficace risponde a tre domande: chi sei, cosa produci e per chi lo fai.

TIP 1

Ad esempio, scrivere “Leader nell’innovazione industriale” non dice molto.  Meglio scegliere qualcosa di più diretto e specifico come: “Produciamo impianti di verniciatura per aziende automotive e aerospaziali, con soluzioni personalizzate per ogni linea produttiva”.

2. Riesci a trovare velocemente ciò che ti serve?

Molte aziende nel B2B hanno cataloghi vasti e articolati. E il rischio è quello di trasferire la complessità del catalogo anche online, rendendo difficile trovare le informazioni. Un sito ben progettato deve guidare l’utente senza sforzo. Un menu chiaro con categorie ordinate, breadcrumb che aiutano a capire in quale sezione ci si trova e filtri intuitivi per i prodotti rendono la navigazione scorrevole.

TIP 2

Un buon test è chiedersi: “Un cliente che non ha mai visto i miei prodotti riuscirebbe a trovare in 3 clic quello che gli serve?”.

3. Le parole chiave sono importanti

Nel B2B non basta avere un sito: bisogna essere trovati nel momento in cui un potenziale cliente cerca una soluzione al proprio problema. Qui entra in gioco la SEO. Per il settore industriale/manifatturiero, le keyword non sono mai generiche: si lavora con termini tecnici, specifici, spesso legati a norme, processi o applicazioni. 

TIP 3

Per esempio, “macchine per stampaggio a iniezione ABS” è molto più utile di “macchine per plastica”. Ottimizzare titoli, meta description e testi significa farsi trovare da chi davvero ha bisogno di ciò che offri.

4. Mobile first e velocità di caricamento

Un dato spesso sorprende le aziende industriali: anche nel B2B, una parte importante del traffico proviene da smartphone. Tecnici e buyer consultano siti aziendali dal telefono durante fiere, visite in stabilimento o spostamenti. Per questo il sito deve essere mobile first, cioè progettato partendo dalla fruizione su dispositivi mobili. Inoltre, i tempi di caricamento devono essere rapidi: immagini troppo pesanti o animazioni non ottimizzate rischiano di far abbandonare la pagina.

TIP 4

Prova a fare un rapido test con questo tool di Google!  

5. Call to Action: guidare il passo successivo

Un sito può essere pieno di informazioni, ma se non indica chiaramente il prossimo passo rischia di non generare contatti. Le Call to Action (CTA) sono fondamentali: pulsanti o link che invitano a scaricare una brochure, chiedere un preventivo, contattare un tecnico commerciale.

TIP 5

Una buona CTA è specifica e concreta. “Contattaci” è generico. “Richiedi un preventivo per il tuo impianto” o “Parla con un esperto di automazione” sono molto più efficaci.

6. Sfrutti al 100% il tuo CRM?

Il sito non deve essere un contenitore isolato, ma uno strumento che dialoga con i tuoi processi interni. Quando un potenziale cliente compila un form, i suoi dati dovrebbero fluire direttamente nel CRM aziendale, attivando in automatico un workflow: per esempio, l’invio di un’email di ringraziamento, il passaggio del contatto a un commerciale o l’inserimento in una newsletter tematica. In questo modo, il sito non solo raccoglie lead, ma li trasforma in opportunità reali, senza dispersione.

7. I contenuti fanno la differenza

Il tuo business è complesso e ricco di specificità? Ecco perché i contenuti fanno davvero la differenza. Schede prodotto complete di caratteristiche tecniche e disegni, video di funzionamento, case study che mostrano applicazioni reali: tutto questo non solo informa, ma rassicura.

Un buyer non sceglie solo in base al prezzo, ma sulla fiducia che tu sappia risolvere il suo problema. I contenuti tecnici sono un modo potente per costruire questa fiducia.

8. Multilingua: aprirsi ai mercati internazionali

Lavori già con l’estero oppure vorresti farlo per ampliare le tue opportunità? Considera la traduzione del tuo sito, che non deve essere un semplice copia-incolla in inglese, ma una localizzazione curata, che tenga conto del linguaggio tecnico di ciascun mercato.

Schede prodotto, brochure, form di contatto: ogni elemento deve essere pensato per chi legge in quella lingua, altrimenti il rischio è sembrare poco professionali.

9. Certificazioni e prove concrete alla mano!

Nel B2B la fiducia si costruisce mostrando risultati. Per questo è importante inserire sul sito testimonianze, certificazioni, partnership e progetti realizzati. Ad esempio, un video con un cliente che racconta come ha migliorato la produzione grazie ai tuoi macchinari vale più di mille parole.

Il principio è semplice: dimostra, non limitarti a dichiarare.

10. Non è finita qui…

Infatti, un sito non è mai “finito”: è uno strumento vivo, che deve evolvere. Google Analytics e altri strumenti di monitoraggio ti permettono di capire quali pagine attirano più visitatori, da quali fonti arrivano i contatti e quali contenuti generano conversioni. Questi dati non sono numeri astratti: servono a prendere decisioni concrete, come potenziare i contenuti più cercati o semplificare i form che vengono abbandonati prima dell’invio.

…ma per il momento ricorda:

comunicare con chiarezza, rendere la navigazione semplice, ottimizzare per la SEO e supportare i processi interni sono passi fondamentali per trasformare il sito da semplice “vetrina” a generatore di opportunità.

La checklist proposta non è un punto di arrivo, ma un primo strumento per guadagnare consapevolezza, capire a che punto sei e cosa puoi migliorare.

Se dopo aver letto questo articolo hai realizzato che il tuo sito web presenta uno o più punti critici e hai bisogno del supporto di professionisti esperti, contattaci tramite questo form per un primo confronto!

Barbara Zarfi

Project Manager
Collaboriamo